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Luoghi di Interesse

Luoghi di Interesse (8)

Castiglione PezzoLa Via Francigena, che da Canterbury portava a Roma, attraversa il territorio della Val d'Orcia praticamente per tutta la sua interezza. La strada originaria fu tracciata dai Longobardi durante la loro calata in Italia. Inizialmente era una delle tante strade "Romea", ovvero che portava a Roma poi, dopo la sconfitta dei Longobardi da parte di Carlo Magno, diventa prima via "Francisca" e poi via "Francigena". Nei secoli, il suo tracciato si modificò in funzione  delle condizioni sociali e storiche e, strade secondarie diventarono primarie e percorsi principali persero la loro importanza.

Il Comune di Castiglione d'Orcia è attraversato dalla Via Francigena per circa 25km lungo la Tappa 35, la quale parte da San Quirico d'Orcia e termina a Radicofani, e ormai da qualche tempo il percorso ufficiale prevede il passaggio non più accanto alla Cassia (non vi sono marciapiedi lugo la carreggiata ma solo la banchina della stessa strada) ma la salita di circa 3km  verso appunto il paese di Castiglione da Bagno Vignoni, attraverso il Ponte Peruzzi e strade bianche di assoluta sicurezza e bellezza, e con una brevissima deviazione di soli 400m sono raggiungibili il capoluogo e Rocca d'Orcia, luoghi di interesse storico-artistico.  Dopo aver magari visitato i due centri abitati, il pellegrino di una volta o l'odierno turista raggiunge dopo 4/5 km Gallina in grande sicurezza seguendo la Strada del Pozzo potendo godere di una vista sulla Valle unica. Dopo aver trovato ricovero presso il sopracitato paese, il visitatore prosegue il cammino per strade bianche che lo condurranno verso prima la celebre stazione termale di Bagni San Filippo (dove vale davvero la pena fermarsi e fare un bagno nelle acque sulfuree dal grande potere salutare) e poi verso Radicofani. Durante i molteplici km di Via che attraversano il nostro comune, si possono osservare stazioni di posta o ospitali antiche (ma purtoppo in graduale rovina) come le Briccole, che verranno descritte meglio più avanti, o la Scala, o all'altezza del podere Ricorsi è possibile effettuare una deviazione dal percorso ufficiale per poter andare a visitare i centri di Campiglia d'orcia e Vivo d'Orcia e proseguire fino a Abbadia San Salvatore.

Sito Via francigena:   http://www.viefrancigene.org/it/

Le Briccole sono un complesso poderale con una piccola chiesa romanica intitolata a San Pellegrino e situato in prossimità della strada Cassia a circa un chilometro a sud di Gallina, una piccola frazione del comune di Castiglione d’Orcia.
Abricula è il nome della XI stazione del diario di viaggio di Sigerico, arcivescovo di Canterbury di ritorno da Roma dove si era recato in pellegrinaggio per ricevere il Pallio, o mantello vescovile,direttamente dalle mani di papa Giovanni VI. È questa una delle relazioni di viaggio lungo la Via Francigena tra le più antiche e più famose, risale al 990 d.C. e descrive con precisione le 79 tappe del suo itinerario*, “submansiones de Roma usque ad mare”. Scendendo da Sancte Peitr in Pail, X stazione, dirigendosi verso la XII, Sancte Quiric, si giungeva all’XI stazione, Abricula, individuabile con le Briccole basse o Briccole di sotto.
E’ proprio l’arrivo alle Briccole già esperienza speciale, esperienza, che come forse lo fu per Sigerico, fa si che questo luogo si presenti come un oasi per riposarsi dalle fatiche del viaggio.
Le Briccole sono un punto di arrivo, una conquista della quiete, ed è la loro posizione e la loro configurazione architettonica e il rigoglio della natura a darne dimostrazione. Le Briccole stanno alla Val d’Orcia forse come un’oasi sta al suo deserto. Il complesso non è visitabile poichè è proprietà di un privato e in stato di semi abbandono.

Campiglia d'OrciaLa Rocca di Campiglia, il cippo calcareo intorno a cui si sviluppa il paese, è coronato da una struttura in travertino che sorregge la campana istallata nel 1961 “affinché il suo suono si potesse udire dalla valle”. La Rocca dei Visconti, signori di Campiglia, era invece una delle principali fortificazioni di questo territorio, si trovava all’interno dell’attuale paese ma fu distrutta già nel XV secolo e i suoi materiali riusati per edifici diversi.

Nel bosco a sud ovest del paese, raggiungibile con un sentiero, c’ è la duecentesca Torre di Campigliola: quanto rimane di un più grande insediamento oggi scomparso di cui abbiamo conoscenza dai documenti sin dalla metà del XIII secolo. Le tracce poco visibili delle mura di cinta contrastano con l’imponenza del castello, che doveva avere carattere residenziale e che oggi si conserva in buona parte.

Nella parte a sud-est del borgo, c’è la chiesa parrocchiale di San Biagio, la cui originaria struttura ad unica navata fu trasformata in pianta a croce greca tra il 1793 e il 1795, su disegno dell'architetto chiancianese Leonardo de Vegni. L'attuale assetto dell'interno a tre navate e della facciata coperta di travertino fu assunto intorno al 1840.All'interno si segnalano due tele secentesche, una attribuita a Sebastiano Folli e l’altra di Antonio Anibale Nasini.

Ai margini del centro abitato c’è la piccola chiesa dedicata alla Madonna di Loreto, di fondazione seicentesca, si presenta oggi in forme neoclassiche in seguito ai restauri effettuati dopo la prima guerra mondiale quando assunse il titolo di Cappella dei Caduti, in ricordo dei campigliesi che non tornarono dalla guerra.

Il paese ha la conformazione tipica dei borghi di origine medievale, un tempo in posizione strategica dal punto di vista militare, oggi domina la Val d’Orcia. Queste caratteristiche hanno permesso la realizzazione di un percorso di trekking urbano che mette in risalto i punti di interesse storico, paesaggistico e della memoria di Campiglia d’Orcia.

Rocca d' OrciaIl paese di Rocca d’Orcia, adiacente a Castiglione, si allunga in direzione nord-est ed è dominato dalla maestosa Torre di Tentennano che si erge su uno sperone di roccia calcarea nel cuore della Val d'Orcia. La torre fu costruita nel secolo XIII dai conti Tignosi come presidio sulla sottostante via Francigena, vi soggiornò anche Santa Caterina da Siena e rivestì un’importante funzione strategica per il controllo del territorio meridionale dell'antico stato senese (orari di apertura: www.museisenesi.org).

Attraverso una strada si raggiunge il borgo medievale e si incontra sulla destra la chiesa di San Simeone che prima del 915 fu di proprietà dei Monaci dell’Amiata. La chiesa si trova in cima a una rampa di scale, ha la facciata duecentesca a capanna e interno coperto a capriate. San Simeone, oggi non più officiata e di proprietà privata, reca all’interno resti di affreschi di scuola senese del Quattrocento e sull’altare si eleva la statua in stucco bianco di San Simeone con Gesù in braccio.

Scendendo una serie di scalette, si incontra la chiesa della Confraternita di San Sebastiano.L’edificio, con coronamento mistilineo risalente al XVII secolo, era in origine ricca di suppellettili e arredi liturgici che oggi si conservano nella Sala d’Arte San Giovanni. Oggi all’interno della struttura rimane una tela seicentesca con San Sebastiano, copia di uno stendardo del Sodoma.

La via principale, il Borgo Maestro si articola attorno alla Piazza della Cisterna, ingentilita da una pozzo di origine medievale. A pochi passi, una casa riporta la targa “KATHARINE DOMUS”, in ricordo della permanenza in questi luoghi di Santa Caterina da Siena.

Fuori dalla Porta che si apre verso la valle sorge la chiesa della Madonna delle Grazie di Manno, santuario mariano della Rocca,al cui interno si trovano un coro e altari lignei di metà Cinquecento. L’altare maggiore è ornato da un affresco seicentesco con la Madonna e il Bambino.

Tramonto MareCastiglione d'Orcia, ed il suo comune, non è solo un luogo ricco di storia e monumenti importnati quali le due Rocche, ma è anche un paese che gode di una posizione davvero favorevole per poter osservare in un atmosfera di irreale silenzio e tranquillità panorami e scroci della Val d'orcia che da nessun'altra parte una perosna potrebbe trovare.

Oltre allo spttacolare panorama della Val d'Orcia a  360° che possiamo osservare dalla terrazza della Torre di Tintinnano, infatti si possono vedere nitidamente tutti i paesi della valle scorgendone dettagli davvero suggestivi fino ad arrivare all'imponenete Monte Amiata. esistono altri  punti panoramici pochi metri fuori il capoluogo del Comune.

Uscendo dal paese, proseguendo per circa 500 metri in direzione Monte Amiata, troverete sulla vostra destra una terrazza naturale, chiamata "Poggi Pelati" poichè battuti spesso dal vento che non consente la facile crescita dela flora,  sulla Val d'orcia "grossetana" e nelle giornate invernali di pieno sole, nelle ore antecedenti il tramonto e fino al momento del calar del sole, si potrà godere di un fantastico tramonto sul mar Tirreno che si nota perfettamente ad occhio nudo . Da questa terrazza, sulla quale ci si può tranquillamente fermare con la macchina oppure raggiungere a piedi costeggiando la strada oppure facendo un brevissimo e incantevole sentiero nel bosco che si collega a Castiglione, si potrà osservare anche il Monte Amiata e nuove prospettive della Val d'Orcia.

Altri punti panoramici del comune sono senza dubbio: la rocca di Campiglia d'Orcia dalla quale, grazie alla sua posizione sopraelevata, si ha una visuale sull'intera Val d'orcia fino a poter scorgere  il Senese.  Tra Vivo d'orcia e Campiglia d'Orcia, vi è un piccolo centro urbano composto da pochissime case, di nome  Belvedere, dal quale nelle giornate limpide è possible vedere le cime dell'Abetone innevate.

Bagni San FilippoScendendo da Campiglia d’Orcia verso Bagni San Filippo si trova la Grotta di San Filippo Benizi, frate servita che secondo la tradizione si rifugiò in questi luoghi per sfuggire all’elezione pontificia nel 1267. La grotta, meta di pellegrinaggi, è scavata in un grande blocco di pietra calcarea.

All’ingresso del centro abitato, una strada bianca sulla sinistra conduce al “Fosso Bianco”, un torrente immerso nel bosco, dove confluiscono diverse sorgenti di acqua calda in un susseguirsi di “pozze” a modo di piscine naturali. Lungo il percorso, da attraversare a piedi,è possibile ammirare le particolari formazioni calcaree che per le suggestive forme hanno ispirato diversi nomi come la balena bianca o il ghiacciaio.

Le acque termali di San Filippo, note fin dal periodo romano, posseggono diverse caratteristiche idrologiche usate a scopo terapeutico. I Bagni sono stati frequentati da illustri personaggi nel corso dei secoli, in particolare dai rappresentanti della famiglia fiorentina dei Medici: Leonardo il Magnifico, Cosimo I che ristrutturò le terme nel 1566 e poi nel Seicento il Granduca Ferdinando II.

Nel Settecento l’architetto chiancianese Leonardo De Vegni, che progetto anche la chiesa, promosse a Bagni San Filippo la cosiddetta “plastica dei tartari”: la nota tecnica mediante la quale si ottenevano bassorilievi ornamentali sfruttando i depositi calcarei delle acque termali del luogo.

L’antica chiesa di San Filippo, d’impianto gotico, oggi non esiste più, essa si trovava alla sommità del paese e fu abbandonata a causa dei problemi di umidità derivanti dalle vicine sorgenti di acqua sulfurea. Utilizzando le stesse pietre dell’antica San Filippo fu riedificata la nuova costruzione che si trova al centro del borgo e ospita all’interno tre statue in stucco raffiguranti San Filippo Neri, San Filippo Apostolo e San Filippo Benizzi. Sull’architrave dell’ingresso vi è l’iscrizione "IN ANNO DNI MIII LXXXIII" e in mezzo si può vedere un piccolo scudo creduto lo stemma di uno dei Visconti, antichi Signori di Campiglia, sicuramente parte della chiesa originaria di San Filippo

Castiglione d'OrciaCastiglione d’Orcia vide il suo sviluppo in epoca Longobarda e Franca per la sua posizione strategica sulla via Francigena, Comune fin dal 1252, in tempi diversi ha annesso al suo territorio i borghi circostanti fino ad assumere le attuali caratteristiche territoriali nel 1867.

All’inizio del paese, arrivando dalla strada che scende dal Monte Amiata,si trova il Parco della Rimembranza (detto il Portone),realizzato in memoria dei caduti della grande guerra i cui nomi sono ricordati nel monumento alla sommità del parco che è ricco di varietà botaniche autoctone,in particolare si segnalano alcune specie di orchidee spontanee rare (tra l'area della Val d'Orcia e quella del Monte Amiata sono state individuate circa cinquanta specie diverse), che fioriscono nel periodo compreso tra aprile e giugno.

Altro luogo dedicato al ricordo, si trova all’interno dell’antico palazzo del Comune,in Piazza Vecchietta,dove ha sede la sezione locale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani). Nella Stanza della Memoria si possono consultare documenti, libri, foto e filmati sulla Resistenza. (Visitabile su richiesta telefonando al num. 0577 888932).

L’antica struttura del Municipio e gli edifici circostanti si affacciano sulla suggestiva Piazza Vecchietta, dedicata al pittore quattrocentesco senese Lorenzo di Pietro, detto appunto Il Vecchietta, che la tradizione vuole originario di Castiglione d’Orcia. La piazza, di impianto medievale e dall’insolita forma triangolare, ha al centro un pozzo in pietra risalente al 1618.

A pochi passi dalla piazza si trova la Sala d’Arte San Giovanni, ex chiesa dell’omonima Confraternita, che conserva, come un prezioso scrigno, i dipinti eseguiti per Castiglione e Rocca d’Orcia da alcuni dei maggiori esponenti della scuola senese dei secoli XIV e XV: Pietro Lorenzetti, Simone Martini, il Vecchietta e Giovanni di Paolo(orari di apertura: www.museisenesi.org).

La chiesa parrocchiale dedicata a Santo Stefano, patrono di Castiglione,e a Santa Degna,fu consacrata nel 1566 come ricorda una lapide nella parete sinistra. La pieve,di impianto romanico, ha pianta a croce latina e la facciata in pietra arenaria è databile alla prima metà del XVI secolo. All’interno,nella cappella di sinistra dedicata alla Madonne delle Grazie, è conservata una tavola dipinta da Pietro Lorenzetti.

Appena fuori dal centro storico si trova la chiesetta di Santa Maria Maddalena, detta anche di Sante Marie,che conserva la struttura originale romanica con campanile a vela e ad aula unica terminante in abside semicircolare. Da qui proviene la Madonna con Bambino attribuita alla bottega di Simone Martini, conservata nella vicina Sala d’Arte.

Il borgo medievale di Castiglione d'Orcia è dominato dalla Rocca Aldobrandesca, dal nome della signoria che nell’alto Medioevo esercitava i suoi poteri in queste terre. L’antica rocca con il cassero medievale, che nel Seicento fu trasformato in Palazzo dal Conte Riario, conserva ancora parte delle antiche mura in bozze di pietra calcarea.

804254 800005 vivotuttoinsiemeL’Eremo è il nucleo più antico del paese, si incontra nella parte bassa dell’attuale abitato e fu eretto sulle rovine di un monastero camaldolese che fondò San Romualdo. Dell’insediamento rimane il Borgo Principale, caratterizzato da antichi fabbricati, e la chiesa di San Marcello con lo stemma della famiglia Cervini in facciata. La chiesa è frutto di varie trasformazioni di cui restano interessanti decorazioni plastiche sul lato destro.

Il Palazzo Cervini, che domina l’Eremo, fu trasformato su progetto dell’architetto fiorentino Antonio da Sangallo il Giovane per volontà di Papa Marcello Cervini che fu Papa soltanto per pochi giorni. Al complesso Cervini si accede attraverso un ponte in pietra sotto il quale scorre il torrente Vivo. Annesso al grandioso palazzo c’è un Giardino all’Italiana della fine del XVIII secolo.

A poca distanza dal centro abitato di Vivo d’Orcia, dove ai boschi di castagni succedono le faggete, si trovano le Sorgenti del Torrente Vivo. L’acquedotto,attivo dal 1914, attraversala Val d'Orcia e la Val d’Arbia per giungere fino a Siena, fornendo ottima acqua ad un vasto territorio. Le acque del torrente, segnalate già nel Quattrocento nei Commentari di Pio II, ebbero il loro massimo sfruttamento nel XVIII secolo, con il fiorire di Opifici, i cui resti oggi si possono osservare come testimonianze di archeologia industriale.

Vicino alle sorgenti, lungo il sentiero, è situato l’Ermicciolo,il piccolo oratorio di San Benedetto. La chiesa caratterizzata da una semplice architettura romanica, ha una sola navata. L’abside è semicircolare e in facciata si vedono una serie di arcatelle pensili sostenute da mensolette e da due colonnette che dividono il complesso decorativo in tre parti. A pochi passi dalla chiesetta si trovano le strutture di antichi essiccatoi per le castagne.

La zona circostante il centro abitato di Vivo d'Orcia, di particolare interesse dal punto di vista ambientale, presenta una vegetazione caratterizzata da molteplici specie: dal leccio, al castagno, al faggio. Ai margini del centro abitato, lungo il corso del torrente Vivo si trova una zona boschiva caratterizzata da abeti bianchi (Abies alba), uno dei pochi nuclei residui autoctoni di questa specie rimasti in Toscana.

800221 800005 torretentennano2Arrivando a Castiglione d'Orcia dalla via Cassia, lo sguardo viene attratto dal grande torrione sovrastante il borgo di Rocca d'Orcia, che per avere conservato tutti i caratteri medievali, rappresenta un nucleo di grande interesse architettonico.

La Rocca a Tintinnano ha mantenuto intatta l'impronta ricevuta in epoca feudale con la rocca posta sulla cima della collina ed il borgo ai suoi piedi.
Si ritiene che il castello avesse la struttura del castello-recinto con la torre con funzione di avvistamento, il cassero con funzioni militari, infine ad un livello piu basso il vero e proprio recinto che in questo caso con la sua cinta muraria racchiudeva tutta la zona sovrastante il borgo e comprendeva abitazioni, strade e piazze. Si erge su uno sperone di roccia calcarea nel cuore della Val d'Orcia. La torre fu costruita nel secolo XIII dai conti Tignosi come presidio sulla sottostante via Francigena, vi soggiornò anche Santa Caterina da Siena e rivestì un’importante funzione strategica per il controllo del territorio meridionale dell'antico stato senese (orari di apertura: www.museisenesi.org).

L'alta ed inespugnabile Torre di Tintinnano (o Rocca d'Orcia), costruita intorno al 1100 - 1200 dalla famiglia degli Aldobrandeschi, è stata per circa due secoli un centro di controllo strategico sulla Via Francigena (famosa strada medievale che univa Roma con il nord Italia e la Francia) oltre che la piccola capitale della Val d'Orcia.
Nel primo ripiano sorgevano le abitazioni della servitù e della guarnigione; nel torrione c’è una prima sala inferiore che poggia direttamente sulla roccia; per una scala interna si va alla sala superiore, da cui si va nella piccola cucina triangolare che conserva ancora il pozzo, il forno e la canna del camino. Dalla sala superiore, ampia e con copertura a volta, una ripida scala di ferro si arrampica ad una botola che sbuca sulla terrazza, da dove si ammira un vasto panorama che spazia dal Monte Amiata alla Val d’Orcia con colline morbide punteggiate di poderi, chiuse all’orizzonte da poggi boscosi, il torrione di Vignoni vecchio che sovrasta Bagno Vignoni e nasconde San Quirico d'Orcia, la fila dei tetti di Pienza, e più lontano Monticchiello e Montalcino, le montagnole sopra Cetona, ed infine la torre cupa e solitaria di Radicofani.

Intorno allo sperone calcareo su cui sorge la Rocca di Tentennano si dispone a ventaglio l’abitato di Rocca d'Orcia. All’interno della cinta di mura ci sono tre minuscoli “terzieri”: la Rocca (intorno alla piazza), la Rocchetta (verso ovest) e la Rocchettina (verso est). Alcuni tratti delle mura sono ancora in piedi.
Oggi la Rocca è un tranquillissimo borgo, molti sono i luoghi di interesse tra cui la semplice Chiesa della Madonna delle Grazie di Manno, il vecchio Ospedale della Rocca e Piazza della Cisterna la quale è ricca di particolari interessanti: il muro compatto della cisterna con il piano su cui si apre la vera del pozzo con gli stemmi scolpiti nelle riquadrature e i vecchi ferri di sostegno della carrucola, le case attorno (per fortuna non sconciate dai restauri) con i loro volumi mossi, l’altro piccolo pozzo sotto il grande tiglio e la pavimentazione a grosse pietre rigate d’erba.

Ricordiamo che la Torre di Tintinnano è aperta fino al 30 Settembre tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00 e poi dal 1° Ottobre solo il sabato e la domenica dalle 10:00 alle 16:00 (orario continuato).

Periodo di chiusura: Gennaio, Febbraio e Marzo